Protagonisti di un'essenza terrena ispiriamo musiche ardenti tra le fronde di un albero di cattiverie ma dal fatto che ci sia troppa morale in questo posto a noi ignoto, paese allagato degno di essere insultato per naturale penuria di istitutioni, sentimenti brutti malvagi cattivi pesanti petulanti periodici mastodontici eterogenei. Esteticamente appagante divario tra il blu infinito e la crisi di un piccolo coro tra i monti, campane a festa del giorno passato e null'altro che silenzi inespressi. Signori di un piccolo porto di mare, figli di una luna assolata, paesi che bruciano, fiamme al cuore del pianeta di marmo, lavori , istoriati, silenzi. Morenti soli di galassie lontane, felici filippiche, estati rovinate, pioggie scroscianti, analogie estenuanti, pietre evanescenti, e il fumo si leva dalla sigaretta sulla bocca dell'uomo, sognando situazioni diverse, che non comprendono l'astuzia o l'odio.
Periodi scritti ma senza senso, frasi scomposte, sconnesse, buttate di getto. A volte servono le parole per sfogarsi un po'. Altre volte non bastano tutte quelle che ci vengono in mente. Ciao.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)



Nessun commento:
Posta un commento